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Appena rientrata dalla Puglia tanti pensieri mi hanno assalita.

Sembra una cosa brutta, ma non lo è.

Credetemi!

Pensare e mettere ordine tra i pensieri è qualcosa che mi aiuta a lavorare meglio.

E adesso sono più che pronta a raccontarvi di questo mio viaggio indimenticabile.

Iniziamo col dire che di solito non prendo parte a tour già organizzati, ma quando mi hanno contattato per propormi questo itinerario non ho saputo né voluto dire di no.

Un tour archeo-enogastronomico attraverso gli antichi luoghi della Daunia non capita tutti i giorni.

E avere la possibilità di scoprire un territorio del quale non si ero affatto a conoscenza capita ancora meno.

La Daunia è un territorio che corrisponde all’attuale provincia di Foggia, si estende fino al Gargano, comprende il Subappennino Dauno ed il famoso Tavoliere delle Puglie e confina con il Sannio e l’Irpinia.

Un territorio immenso e ricco di storia, le cui origini risalgono al II e I millennio a.C., quando un’antica popolazione proveniente dall’Illiria sbarcò lungo le coste della Puglia e si stanziò nella zona.

Un territorio con caratteristiche anche un po’ anomale a dirla tutta: a differenza di altre città della Puglia, come Taranto, l’antica Daunia subì poco l’influenza greca tanto da non poter parlare di Magna Grecia.

Più forte fu invece l’influenza della cultura romana, la zona fu teatro di numerose storiche battaglie e ancora oggi si trovano resti di molte città romane.

Ed è questo il caso del parco archeologico di Herdonia.

Il parco archeologico di Herdonia

Ormai avrete imparato a conoscermi e capirete perché ho voluto iniziare il mio racconto proprio da qui.

La cultura romana è una cultura che sento molto vicina a me, sono cresciuta a meno di un chilometro dal parco archeologico di Liternum (altra colonia romana lungo la costa tirrenica, una storia che vi racconterò in un altro momento), la zona dei Campi Flegrei è ricchissima di antiche testimonianze di questo grande popolo (vi ho parlato di Cuma per esempio) così come lo è tutta la Campania e quindi, l’amore per tutto ciò che il popolo romano ci ha lasciato, rappresenta qualcosa che appartiene alla mia educazione in maniera naturale.

Il parco archeologico di Herdonia non fa eccezione.

Un sito molto interessante, di grandi dimensioni e in piena campagna dove si respira un’aria speciale.

E’ proprio nei pressi di Herdonia che si sono combattute due celebri battaglie delle seconde guerre puniche, che hanno visto contrapposto l’esercito romano a quello cartaginese guidato da Annibale.

Nel 216 a.C. si svolse la più celebre battaglia di Canne, in cui venne fuori tutto il genio militare di Annibale che impartì ai romani una delle più grandi sconfitte della sua storia.

Nel 212 e nel 210 a.C. fu invece la volta delle battaglie di Herdonia, e anche qui i romani subirono pesanti sconfitte e la città, per essere rimasta fedele a Roma, fu completamente distrutta.

Inutile dunque sottolineare l’importanza di questo luogo.

La città di Herdonia conobbe il suo periodo d’oro in età imperiale, grazie alla costruzione della via Traiana, una strada  costruita in alternativa alla via Appia che collegava Benevento a Brindisi e della quale sono presenti ancora oggi i resti.

Ma Herdonia fu anche un grande polo commerciale e di scambio: qui venivano venduti e smistati i prodotti agricoli provenienti dal Tavoliere delle Puglie, come ad esempio il grano.

Oggi sono ancora visibili i resti del Foro, della Basilica, dei magazzini utilizzati per lo stoccaggio della merce, del Macellum tipico delle città romane, della via Traiana, di alcune necropoli e delle terme (queste ultime due non ho potuto visitarle a causa della pioggia che aveva reso l’area troppo fangosa).

Resti del foro
Resti della Basilica
Capitello di ordine corinzio, particolare
Resti di alcune grandi anfore adibite alla conservazione del cibo nella zona dei magazzini (detti anche tabernae)
Il Macellum, ovvero il tipico mercato delle antiche città romane
La Via Traiana

Poco distante dal parco archeologico di Herdonia, esiste anche un museo attualmente non aperto al pubblico.

In fase di allestimento, dovrebbe ospitare in futuro gran parte dei reperti trovati nella zone durante le passate campagne di scavi, ma purtroppo ancora non si hanno notizie certe circa quando tornerà accessibile.

In via del tutto eccezionale, ho potuto visitare il museo e, seppure ancora abbastanza spoglio, ho potuto ammirare il materiale da lavoro con cui l’archeologo belga Joseph Mertens condusse gli scavi nel lontano 1962 che riportarono alla luce il sito di interesse mondiale.

Ed ho anche scoperto che, proprio durante gli scavi ad Herdonia, sono stati rinvenuti all’interno di una tomba alcuni frammenti di un tessuto originale appartenuto ad un individuo di sesso maschile di circa 30-35 anni proveniente da una classe sociale abbiente.

Un ritrovamento più unico che raro: non è così comune durante gli scavi trovarsi di fronte a reperti di questo genere!

Purtroppo il frammento è ancora oggetto di approfonditi studi e quindi non visionabile.

L’eccezionalità del parco archeologico di Herdonia la racconta la Storia, non c’è bisogna che la narri io.

Un segno evidente di quanto l’Italia sia da sempre un teatro di meraviglie a cielo aperto.

E tornando a casa, ho avuto modo di riflettere sul parallelismo tra questo luogo e quello in cui abito.

Herdonia fece da sfondo alle gesta di un grande condottiero dell’età antica, Annibale.

Liternum fu invece la patria scelta per il ritiro da Scipione l’Africano, il generale romano che sconfisse proprio l’inarrestabile Annibale, durante la battaglia di Zama.

Questa incredibile coincidenza ha creato una connessione ancora maggiore tra il parco e me.

Come se si fosse chiuso un cerchio.

Come se io, il parco archeologico di Herdonia, non dovessi proprio perdermelo.

E così è stato!

Per arrivare al parco archeologico serve sicuramente un auto, personale o a noleggio, oppure ci si può affidare a qualche agenzia che si occupa di organizzare tour nella zona e che metterà a disposizione un servizio navetta.

Sorge su una proprietà privata e l’acceso è consentito solo dall’ingresso di servizio in quanto il viale di accesso agli scavi dà su una strada dissestata non percorribile.

Il museo, come ho già detto, è purtroppo chiuso fino a data destinarsi.

BIGLIETTI E ORARI

Il sito è attualmente visitabile gratuitamente tutti i giorni fino ad un’ora prima del tramonto.

6 Commenti

  1. Questo luogo, incantevole, era a me sconosciuto…e mi rendo conto di quanta storia possiede l’Italia….attendo gli altri articoli con molta curiosità…..

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Melissa De Pasquale

Ho scelto una vita dalla quale non voglio scappare fatta di piccole cose, borghi e natura. Ve la racconto qui attraverso i miei itinerari slow in Italia. Seguite la mia avventura!

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