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Qualche giorno fa, approfittando di queste bellissime giornate, ho deciso di fare un salto sul Vesuvio, parco nazionale dal ’95.

L’aria di questa primavera alle porte mi ha fatto venire voglia di stare un pò all’aperto e di dedicare una giornata alla montagna, cosa poco convenzionale per chi come me è nato a Napoli e quasi sempre preferisce il mare.

Non voglio stare qui a discutere su se sia meglio il mare o la montagna, per carità, entrambi hanno il loro fascino ed è bene godersi un pò tutta la natura senza esclusione alcuna. Ogni scusa è buona per uscire lì fuori e viversi la bellezza!

Così, zaino in spalla, mi sono avventurata lungo la salita al cratere del Vesuvio, uno dei 9 percorsi a disposizione all’interno del parco ed anche uno dei più semplici. Si tratta infatti di un percorso in salita, ma molto breve e di facile percorribilità. Si parte già da quota 1000 metri (dove si giunge tramite bus turistici o mezzi propri) per arrivare fino a circa 1281 metri, dunque nulla di così impossibile!

Il sentiero è ovviamente abbastanza arido e ricco di rocce vulcaniche dal colore intenso che lo rendono ancora più suggestivo. La vegetazione sottostante è invece molto ricca e tipiche della zona sono le ginestre con il loro caratteristico colore giallo. Raccontate anche da Giacomo Leopardi nella sua omonima penultima lirica e divenute il simbolo della vita e della rinascita, purtroppo me le sono perse perché iniziano a rifiorire a maggio.

Man mano che si sale il cratere diventa sempre più visibile ed il panorama sempre più spettacolare. Dalla cima si ha una vista a 360 gradi su tutto il territorio circostante: dai due golfi campani, a Capri e Punta Campanella, fino ai Campi Flegrei, i Monti Aurunci e addirittura all’Appennino molisano-abruzzese.

Il cielo e il mare erano un tutt’uno, davvero una sensazione indescrivibile. Ed ancora più indescrivibile è stato guardare quel panorama e non scorgere da nessuna parte la sagoma di sua maestà il Vesuvio (un vero cliché per chi si trova a Napoli e dintorni e si affaccia verso il mare da qualsiasi posizione).

E’ un pò come quando visito un posto nuovo ed i miei occhi cercano sempre il mare: quando sono a Napoli (e dintorni) è spontaneo per me cercare con lo sguardo sempre lui, il Vesuvio.

belvedere Vesuvio

La giornata scelta per la scalata è stata sicuramente ottima dal punto di vista di Sole e temperature, ma non da quello del vento.

Non so se lì su sia sempre così, ma ho trovato un vento fortissimo. Inizialmente è stato piacevole perché era alle mie spalle e mi aiutava durante la salita spingendomi letteralmente, (lo so suona molto pigro detto così), ma più mi avvicinavo al cratere e più la situazione peggiorava tanto da costringermi a proteggere il viso con le mani tanti erano i sassi e i sassolini che volavano!

E vi dirò di più, non mi è stato possibile portare a termine il percorso perché troppo pericoloso attraversare il tratto finale in quanto particolarmente esposto al vento. Tuttavia sono riuscita ad osservare il cratere con le sue fumarole.

Il Vesuvio è in fase di quiescenza sin dal lontano 1944, anno della sua ultima eruzione, ed è un comportamento certamente atipico. A causa di questo riposo prolungato, infatti, il nostro vulcano è costantemente monitorato e non si esclude possa riprendere la sua attività in qualsiasi momento.

Questo rende la visita davvero adrenalinica: sapere di trovarsi su di un vulcano ancora in attività ti permette di respirare tutta la potenza della natura. E’ un qualcosa di unico, di magico, di sublime senza alcun dubbio.

Biglietti e Orari

Il parco nazionale del Vesuvio è aperto tutti i giorni dell’anno compresi i festivi, il prezzo del biglietto è di 10 euro e gli orari di visita vanno dalle 9 alle 15/18 in base al periodo dell’anno e alla disponibilità di luce naturale.

6 Commenti

  1. Caspita….un emozione sempre piacevole quella del Vesuvio….suggestiva la bocca del cratere di questo gigante, per il momento, buono….Grazie Melissa……

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Melissa De Pasquale

Ho scelto una vita dalla quale non voglio scappare fatta di piccole cose, borghi e natura. Ve la racconto qui attraverso i miei itinerari slow in Italia. Seguite la mia avventura!

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