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Ebbene si, eccomi tornata.

 A volte faccio un pò fatica a scrivere, lo devo ammettere e me ne dispiaccio molto.

“Una blogger che fa fatica a scrivere?” direte voi.

Si, esattamente! vi dico io.

La mia vita da “scrittrice” si riduce tutta completamente  alla poesia “Don’t try” di Charles Bukowski, (nel caso non la conosciate, vi invito decisamente a leggerla) che probabilmente ho preso troppo alla lettera.

Ma scrivere non è sempre facile.

Per scrivere bisogna fare i conti con se stessi. Bisogna amarsi ed odiarsi allo stesso tempo e non sempre si ha voglia di farlo. Chi scrive solitamente ha tanto dentro e buttarlo fuori vuol dire inevitabilmente doverlo affrontare.

A volte fa male.

Altre volte meno.

Altre ancora è impossibile.

Personalmente scrivo quando è inevitabile, quando quel fuoco brucia troppo e non posso più domarlo, quando non farlo sarebbe fare un torto a me stessa.

A volte me lo devo.

A volte sembra che sia il mio destino.

A volte invece, in assenza di cose utili da dire, preferisco stare zitta.

Avere qualcosa da dire è sicuramente fondamentale, ma lo è altrettanto (almeno per me) l’adrenalina e quella sensazione di salto nel vuoto che avverto ogni qual volta mi avvicino ad una pagina bianca con solo i miei pensieri dalla mia parte.

Ed è da qui che nasce l’idea di questo nuovo post.

Dall’adrenalina, dal mettersi alla prova, dall’affrontare nuovi sfide.

Esattamente tutto ciò che ho provato cimentandomi nel free climbing, un’esperienza incredibile e unica che in poche ore mi ha ricaricato e dato una bella botta di vita.

Per farlo ho scelto la vicina e bellissime Riviera di Ulisse, un territorio nel basso Lazio che per me rappresenta da sempre una seconda casa. E’ lì che da bambina trascorrevo le mie giornate a mare in famiglia, è lì che in un certo senso sono cresciuta ed è indescrivibile la sensazione che provo ogni volta che ci ritorno. E’ proprio come tornare a casa, un’emozione che forse pochi altri posti sono in grado di regalarmi.

Per farlo ho anche scelto di farmi accompagnare da veri professionisti del settore: è chiaro che certe attività vanno svolte in totale sicurezza e seguiti passo passo da chi è del mestiere e da chi è in grado di iniziarti alla disciplina nel modo migliore. Grazie a Cachimbo ho potuto avvicinarmi a questo sport per me nuovo ed innamorarmene.

Innamorarmene perdutamente.

Tra le falesie di Sperlonga a picco sul mare, con la luce calda ed avvolgente di un pomeriggio d’estate a fare da contorno, ho riscoperto un vecchio amore, quello per la montagna più vera.

Quella fatta di rocce, di fatica e di tenacia.

Quella dove ci siete solo tu e la natura.

Una natura dolce e aspra, selvaggia e quieta, amica e rivale allo stesso tempo.

Ho scalato tre pareti differenti. Le prime due più semplici, la terza, invece, completamente verticale (o quasi). E’ stata una bella sfida per me che soffro di vertigini anche da un banalissimo primo piano!

Ma vedete, la cosa bella della montagna è che mi trasmette serenità e fiducia.

Non mi spaventa, ma va rispettata.

Comanda lei e a noi non resta che seguire le sue regole.

E’  stato tutto un dove mettere i piedi, dove mettere le mani, trovare il proprio appoggio ed il proprio sentiero lunga la parete rocciosa.

E’ stato trovare il proprio equilibrio, la propria strada per riuscire ad arrivare su in cima.

E’ stato un diventare un tutt’uno con la montagna. Una magia.

E una magia è stato anche il tramonto mozzafiato dai colori e dalle sfumature indescrivibili che l’ultima scalata mi ha regalato.

Quando si parla di tempismo perfetto!!

E sarò ripetitiva, ma a me serve il contatto con la natura.

Ne ha proprio bisogno il mio cuore.

E’ un richiamo fortissimo al quale devo cedere.

E’ l’essenza dello spirito dell’uomo, senza alcun dubbio.

Vi lascio con delle parole che per me hanno un significato fortissimo e che in un certo senso hanno dato un indirizzo diverso alla mia vita:

“C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso.  Non dobbiamo che trovare il coraggio di rivoltarci contro lo stile di vita abituale e buttarci in un’esistenza non convenzionale.”

Christopher McCandless 

10 Commenti

  1. “Se non scali la montagna non ti potrai mai godere il paesaggio” P.N. …Sei una GRANDE!!🔝🔝🔝 😆😆🌸🌸🌸

    1. Ciao, benvenuta sul mio blog e grazie per aver letto il mio post, mi fa molto piacere ti sia piaciuto!
      Passo da te, alla prossima!!!

  2. Ma che esperienza pazzesca! Conosco quella zona, ma non sapevo che si potesse fare free climbing (anche se non so se avrei il coraggio di provare).
    Quanto ti capisco quando scrivi di aver bisogno di contatto con la natura.. trovo non ci sia nulla di più rigenerante!

    1. Ciao Roberta!!
      Sai, anche io non avrei mai creduto di avere il coraggio (soffro esageratamente di vertigini), ma una volta lì non ho avuto alcun dubbio!
      Quindi ti direi di provare, non te ne pentirai (il paesaggio è pazzesco).

      Il contatto con la natura per me è vitale, non ne potrei fare a meno neppure se volessi!!

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Melissa De Pasquale

Ho scelto una vita dalla quale non voglio scappare fatta di piccole cose, borghi e natura. Ve la racconto qui attraverso i miei itinerari slow in Italia. Seguite la mia avventura!

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